Ogni settimana, una decina di adolescenti provenienti dal Corno d’Africa e dal Medio Oriente varca la soglia del Museo. Alla scoperta di Vincenzo Vela, dei suoi eroi e delle sue battaglie per la libertà.
Vincenzo Vela ha donato la sua casa-museo alla Confederazione affinché diventasse un luogo aperto a tutti, un luogo d’accoglienza, in particolare per i giovani, tanto che pensava di aprire addirittura un’accademia. Con questo spirito, il Museo ha sviluppato nel corso degli anni un’attitudine particolare per la mediazione culturale, per l’incontro tra le comunità locali e quelle etniche e migranti presenti sul territorio.
Da più di dieci anni, il Museo è attivo nell’ambito dell’accoglienza ai richiedenti l’asilo e da oltre due anni si propone come centro di attività culturali e artistiche per i richiedenti asilo minori non accompagnati. In accordo con questi ultimi, il servizio di mediazione culturale del Museo ha sviluppato una serie di progetti incentrati su diverse tematiche, come ad esempio la Via delle spezie: un erbario per far scoprire parole nuove, per arricchire il vocabolario di chi non è madrelingua, ma anche come spunto per parlare di sé, per favorire l’incontro e che ha portato anche alla realizzazione di veri e propri taccuini di viaggio.
Il percorso di integrazione dei richiedenti l'asilo passa attraverso tutte le forme di attività sociale che rendono la società stessa dinamica e in continua evoluzione. La scuola, lo sport, un gruppo di aggregazione: tutto rende il tessuto sociale vivo e permette un costante confronto culturale e generazionale. Poter entrare in un museo, che rappresenta una delle forme di cultura e di comunicazione più aperte, permette a tutti di entrare in contatto con ciò che l'uomo fa e produce, e diventa testimonianza di un'epoca e di uno spirito. Il museo, centro di aggregazione, oltre che di cultura e visita, diventa uno dei luoghi ideali dove mettersi in gioco, confrontarsi e conoscere. Si parla, si sta assieme, si crea, si conosce: è un'integrazione nell'integrazione.
L’intento è anche di coinvolgere persone del luogo e di far loro conoscere questa realtà, tentando di concretizzare l’armonia fra culture, situazioni e contesti diversi. L’arricchimento reciproco può essere raggiunto solamente attraverso la conoscenza e il dialogo. L’arte e la bellezza costituiscono un valore aggiunto a questo lavoro di armonizzazione e di integrazione, offrendo inoltre delle eventuali opportunità di interesse e di conoscenza di professioni, che un giorno potrebbero diventare le loro.
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