Gli echi di «I Have Longed To Move Away»

La mostra monografica dedicata a Lawrence Carroll (in programma fino al 15 ottobre) sta godendo di una notevole copertura mediatica, con interviste e articoli, molti dei quali provenienti dalla stampa italiana.

Museo Vincenzo Vela, Ligornetto - Sala VII © Lawrence Carroll, photo Antonio Maniscalco
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto - Sala VII © Lawrence Carroll, photo Antonio Maniscalco

«La pittura di Carroll è viva, attuale, e le sue stratificazioni generano un senso di sospensione, di riflessione e mistero, di progressivo svelamento anche nella dimensione del sacro», scrive il critico d’arte Dalmazio Ambrosioni sul Giornale del Popolo. Sullo stesso quotidiano ticinese è apparsa anche una lunga intervista a Lawrence Carroll, nella quale l’artista rievoca il suo rapporto con la poesia, i materiali utilizzati, la Svizzera e, appunto, la dimensione del sacro (vedi allegato nella colonna destra).
L’intera pagina dedicata dal Giornale del Popolo all’opera di Carroll non è che una delle tante apparse in queste settimane. La mostra (in programma fino al prossimo 15 ottobre) sta godendo infatti una notevole copertura mediatica: interviste scritte e radiofoniche, reportage televisivi, oltre alle consuete recensioni, spesso lusinghiere. Ad esempio, scrive Ivo Silvestro su LaRegione Ticino, «i quadri di Carroll non lasciano indifferenti. Innanzitutto perché – appunto come installazioni – richiedono di essere esplorati visivamente da più prospettive. Ma soprattutto per la ricchezza visiva delle sue opere, a dispetto di una tavolozza cromatica dominata dal bianco. Opere che è un piacere guardare a lungo, perché non si esauriscono al primo sguardo». O, ancora, Serena Colombo che, su Lombardia Oggi, parla di «una straordinaria sintonia tra il luogo e le opere, che beneficiano della luce naturale che inonda le sale e cambia continuamente». Sul quotidiano Avvenire, Alessandro Beltrami rileva che «il dialogo con le opere di Vela è efficace ma, complice il materiale, sembra di notare quasi più una risonanza con Medardo Rosso e il suo nascondere i corpi nella luce».
La stampa italiana ha dimostrato un’attenzione particolare per la mostra, anche perché da anni Carroll vive e lavora in Italia, dove hanno avuto luogo diverse sue esposizioni monografiche, prima a Villa Panza di Biumo nel 2005 e più recentemente a Bologna.

Informations complémentaires

Giornale del Popolo (PDF, 487 kB, 25.07.2017)INTERVISTA - A colloquio con il pittore Lawrence Carroll
La stratificata poesia dell’imperfezione

LaRegione Ticino (PDF, 202 kB, 25.07.2017)Il Museo Vela di Ligornetto dedica una mostra all’artista statunitense
La storia bianca di Carroll

Lombardia Oggi (PDF, 1 MB, 25.07.2017)Lawrence Carroll si racconta, in dialogo con Vincenzo Vela

Avvenire (PDF, 394 kB, 25.07.2017)CARROLL Sedimenti di luce

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