Gli studenti premiati al concorso per giovani incisori si presentano e raccontano le loro opere attraverso una serie di brevi video.

Fino al prossimo 25 marzo, le sale del piano superiore del Museo ospitano una selezione di opere presentate al Concorso per giovani incisori promosso dall'Associazione Amici dell'Atelier Calcografico (AAAC), che ha visto tra i giurati un esperto come il professor Maxime Préaud (al Museo il prossimo 8 febbraio).
Tra le opere premiate, c'è anche un'incisione intitolata «Grossmutter», raffigurante un'anziana donna dallo sguardo intenso e con il volto segnato dalle rughe. È la nonna, appunto, di Flavia Somalvico, terza classificata al Concorso. Studentessa della Hochschule der Künste Bern (sezione Conservazione), allieva della docente di incisione Ursula Jakob, Flavia Somalvico racconta in un video come è nata quest'opera. Mentre scorrono immagini delle incisioni dei suoi nonni e foto di alberi e montagne, la voce fuori campo di Flavia spiega (in inglese) come l'osservazione l'abbia spinta sempre più vicino ai soggetti. Fino a quando le rughe sul volto diventano rami di un albero. O come la fronte del nonno sia simile al dettaglio di una roccia che conosce bene. Avvicinandosi sempre più ai soggetti, l'artista si perde sempre di più, proprio come quando ci ritrova in montagna in un giorno di nebbia, senza più punti di riferimento, anche quando il paesaggio è noto... Un video poetico, dalla conclusione quasi filosofica, tra il canto degli uccelli, come nel bosco.
Il vincitore del concorso, il francese Jérémy Bajulaz, apre le porte del suo atelier e mostra in video come nasce un'incisione. Una riflessione su una tecnica antica e sul significato dell'autoritratto.
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