C’è tempo fino al 13 marzo per scoprire l’esposizione che racconta Vela artista, uomo e cittadino.
Una testa di cherubino e i ritratti a rilievo dei coniugi Camozzi. Con queste opere, nella sala al primo piano del Museo, si apre la mostra «Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale». Si tratta della prima (1832-34) e dell’ultima (1891) realizzazione dello scultore, agli estremi di una lunga carriera. Entrambe testimoniano l’evoluzione stilistica di Vela, capofila della scultura realista della metà del XIX secolo, convinto assertore del principio del «vero» come rappresentazione più fedele dell’originale, senza che per questo venga trascurata la componente più intima ed espressiva della rappresentazione.
Tutto questo percorso viene raccontato nella mostra «Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale», che per quantità (360 pezzi, tra cui 117 opere scultoree, 199 fotografie, 37 disegni) e rarità delle opere esposte è davvero imperdibile per chi voglia scoprire l’innovativo metodo di lavoro dello scultore, ma anche il suo lato intimo, di uomo e di cittadino impegnato.
La mostra si può visitare fino al 13 marzo 2022, dal martedi al sabato dalle 10 alle 17, tutte le domeniche dalle 10 alle 18. Per prepararsi alla visita, si può scaricare la guida presente sull’applicazione smARTravel: un vero e proprio «catalogo multimediale», con la riproduzione fotografica e la descrizione (testo e audio) delle opere (in italiano e tedesco) presenti in mostra, che si può consultare in precedenza e conservare per sempre sul proprio telefonino o tablet.