Petra Weiss. Racconto di forme e di colori

Mostra cura di Gianna A. Mina Zeni
Catalogo trilingue (I/D/F) con testi di Gianna A. Mina Zeni; Rudolf Schnyder, Ludmila Vachtova, John Dimond; 150 pp., 72 ill. colori, 24 ill. b/n, Fr. 45.-

La ricca stagione espositiva 2003 del Museo Vela – che ha visto protagonista in primavera la pittura, in estate l'arte applicata e in particolare il gioiello d'autore – si conclude con una rassegna tramite la quale il Museo e il suo parco si animeranno di opere scultoree realizzate prevalentemente in ceramica, ma anche in marmo e vetro dall'artista Petra Weiss, ceramista e scultrice di Tremona.

Attraverso un percorso di 85 opere di dimensioni varie e di due istallazioni nel parco del museo, viene ripercorso il cammino creativo di Weiss lungo gli ultimi trentacinque anni, da quando cioè nel 1967, appena ventenne, vinse il primo premio al Concorso internazionale di Faenza, cui succedettero, in patria, tre consecutive distinzioni alla Borsa federale di arte applicata. Da allora la sua carriera in patria e all'estero è stata costellata di riconoscimenti e di numerose occasioni espositive, ma anche – in qualità di presidente dell'Associazione di ceramisti svizzeri, di membro della giuria della Borsa federale di arte applicata e di esperta di ceramica nell'ambito del Concorso federale di design – di forte impegno personale per una sempre maggior qualità, visibilità e riconoscimento della produzione ceramica svizzera, che è da porsi tra le più innovative del novecento europeo.

In sequenza cronologica – e al suo interno tematica – il pubblico potrà così affrontare i vari ambiti di ricerca dell'artista, e percepire temi ricorrenti lungo tutto l'arco della sua produzione – il tema dello "sfogliarsi" della materia, dell'onda, della meteora, della vela –; oppure i mutamenti nel trattamento cromatico della ceramica, dal periodo del bianco e nero alla stagione dei colori (specialmente azzurro e corallo); su su fino all'ultimissimo ambito creativo che comprende la scultura in marmo degli anni 2002-2003, quella che Weiss definisce la "dorsale" del suo lavoro. Ad essa Petra Weiss ha affiancato la sperimentazione nella fusione del vetro, richiamo evidente all'utilizzo dello smalto da parte del ceramista.

Importanti sono i due interventi nel parco del museo, che confermano il legame tra artista e natura, tra il materiale primario della creazione (la terra) e il colore del mondo che vi si specchia. Sul grande prato una serie di "Meteore" – ruvide al loro interno – scandisce la superficie liscia del verde, mentre nell'avvallamento sotto il boschetto di castagni il lavoro "L'alfabeto della terra" affronta il tema del rapporto tra segno e materia.

Le opere provengono da musei svizzeri e esteri e da collezioni private, ma numerose, fra esse, oltre alle più recenti, sono inedite.

Nel catalogo riccamente illustrato e trilingue figurano testi della curatrice della mostra Gianna A. Mina Zeni e di Rudolf Schnyder, Ludmila Vachtova, John Dimond. Schnyder, massimo esperto della storia della ceramica svizzera, curatore di numerose rassegne internazionali e profondo conoscitore dell'opera di Petra Weiss, ne percorre con una puntuale disamina il mondo creativo e poetico. Il critico d'arte Ludmila Vachtova dialoga con l'artista intorno ad alcuni temi centrali della sua ricerca; Gianna Mina, per contro, approfondisce invece la più recente produzione dell'artista. John Dimond, descrive il suo quotidiano contatto con una particolare opera di Petra Weiss nella sua collezione, e le sensazioni da essa scaturite.

La mostra verrà successivamente accolta, durante l'inverno prossimo, dal Musée Ariana di Ginevra.