Visioni stenopeiche

Per più estati consecutive, la fotografa milanese Noris Lazzarini ha portato nel parco del Museo Vincenzo Vela il suo Ludobus, un veicolo misterioso, invero un camper, che funge da camera oscura e da laboratorio fotografico ambulante. A ragazzi e adulti la fotografa ha offerto la possibilità di riprendere angoli del parco e volti di amici, oltre al proprio, con una semplice scatola di latta usata come apparecchio fotografico, e con la tecnica del foro stenopeico (pinhole). Questa presenza regolare ha permesso alla Lazzarini un avvicinamento graduale agli spazi di Villa Vela e all'opera scultoria di Vincenzo Vela, suscitando in lei il desiderio di creare una serie di immagini che proponessero uno sguardo inedito su entrambi. Tra le numerose immagini realizzate ("scattate" sarebbe un termine improprio), ne sono state selezionate venti, che si inseriscono in questa ampia mostra che illustra al pubblico uno spaccato delle ricchezze presenti in collezione.

Noris Lazzarini crea una serie di immagini evocative, sfruttando una tecnica primigenia e scevra da sofisticazioni tecnologiche, i cui elementi sono una scatola di latta, un foglio fotosensibile, un foro minuscolo, lunghissimi tempi di esposizione e la sapiente calibratura tra toni scuri e chiari in fase di ripresa (a volte sfumature quasi impercettibili all'occhio), in ambienti ove la luce cangia in continuazione, quasi a sfidare la costanza del fotografo (ma non erano queste le condizioni di chi fotografava 170 anni or sono?).