Le opinioni dei media sull’esposizione «Natale Albisetti (1863-1923), scultore. Dai successi parigini ai grandi cantieri svizzeri»
La riscoperta dello scultore Natale Albisetti in occasione del centenario della morte è stata accolta favorevolmente dai media, online e stampati, in Svizzera e in Italia. «Emozione scolpita» ha titolato LaRegione, in un articolo di Clara Storti che definisce Albisetti «artista marginale solo in apparenza», evocando la «vicinanza geografica e fors’anche di spirito con Vincenzo Vela». Le fa eco il collega Matteo Airaghi sul Corriere del Ticino, che definisce la mostra «una proposta che completa a meraviglia anche dal profilo filosofico il lavoro di questo ventennio abbondante di cultura, arte, conoscenza e bellezza, a completamento di quel percorso di conoscenza e di valorizzazione della cultura e dei personaggi che hanno fatto la storia, non solo dell’arte, di questo Paese anche avendo il coraggio di contraddire gli atteggiamenti troppo a lungo superficiali di una certa critica capace soltanto di guardare con attenzione e favore ai grandi numeri, ai nomi altisonanti e ai dogmi del mainstream artistico e culturale di ogni epoca». Su “il settimanale” di Como, la giornalista culturale Gigliola Foglia parla del Museo come di «un luogo da visitare per mille motivi. Uno di più è dato dalla mostra su Natale Albisetti». L’articolo elogia le abilità di Albisetti ritrattista, «cantore degli affetti familiari (splendidi i ritratti della madre contadina e le varie Maternità, gioiose o dolenti, per cui poserà la moglie)» e il «recupero della leggerezza del Barocco nelle tante figure di putti (mai leziosi)».