Domenica 17 dicembre 2017 – ore 11.00 – Sonorità

Confermando una consolidata collaborazione fra Carmine Palermo (pianoforte), Sarah Albertoni (clarinetto) e Claude Hauri (violoncello), viene proposto un repertorio con brani di Ferdinand Ries (1784-1838), Max Bruch (1838-1920), Ernest Bloch (1880-1959), Darius Milhaud (1892-1974).

Trio 2
© Museo Vincenzo Vela

I musicisti Carmine Palermo (pianoforte), Sarah Albertoni (clarinetto) e Claude Hauri (violoncello) sono cresciuti in Ticino e si conoscono sin dai tempi degli studi presso il Conservatorio della Svizzera italiana. L'amicizia che li lega li ha portati a ritrovarsi in occasione di un progetto dedicato all'Ottocento italiano svoltosi nell'autunno 2011 presso il Museo Vincenzo Vela. Nasce così l'intenzione di suonare insieme con l'intento di proporre pagine, ingiustamente, poco eseguite. Per questo il trio si esibisce in un eccezionale concerto domenica 17 dicembre alle ore 11.00. Eccezionale per il programma, che pone a confronto compositori poco noti e meritevoli di una riscoperta. Si comincia con Max Bruch (1838-1920) che compose nel 1909 gli «Otto pezzi per clarinetto e violoncello» op. 83 pensando al figlio Max Felix, talentuoso clarinettista che ispirò anche l'opera 88 dello stesso Bruch.
Gli «Otto pezzi» sono come una serie di miniature da eseguire anche singolarmente; tra questi, la «Rumänische Melodie» è il quinto pezzo, ed anche l'unico a contenere una melodia popolare, che pare gli fosse stata suggerita dalla Principessa di Wied, dedicataria del pezzo; violoncello e clarinetto sono ben equilibrati, la melodia e il trattamento del materiale incarnano in pieno lo stile romantico nel quale il compositore era calato.
Delicata ma decisamente più lieve l'atmosfera del «Duo concertant» di Darius Milhaud (1892-1974), in cui il clarinetto pare a tratti scherzare con il pianoforte, in un dialogo vivace che non perde la sua leggerezza anche nelle sezioni più riflessive.
In «Méditation Hébraïque» di Ernest Bloch (1880-1959) il dialogo tra pianoforte e violoncello è intenso e drammatico, estremamente espressivo: il violoncello è la vera voce narrante, che conduce l'ascoltatore tra le pieghe di un suono che sembra piegarsi su sé stesso per rinascere di nuovo, fino all'elegante finale.
In chiusura «Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte» op 28 di Ferdinand Ries (1784-1838), in cui l'influenza beethoveniana è evidente: non sorprende, visto che Ries fu allievo e amico di Beethoven.
Diviso in quattro movimenti, il pezzo è armonioso e equilibrato; il clarinetto spicca senza mai sovrastare in maniera eccessiva gli altri strumenti: la scrittura di Ries è solida ed esperta, degno allievo di un insegnante d'eccezione.

Domenica 17 dicembre 2017 - ore 11.00 - Sonorità

Concerto del Trio composto da Carmine Palermo, pianoforte, Sarah Albertoni, clarinetto, Claude Hauri, violoncello.

Brani di Ferdinand Ries (1784-1838), Max Bruch (1838-1920), Ernest Bloch (1880-1959), Darius Milhaud (1892-1974).

Entrata CHF 20.- / ridotti 15.- (studenti, AVS/AI)

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