La pinacoteca

Gli artisti come collezionisti

MVV 2015 sala VI-482-pinacoteca

La pinacoteca del Museo Vincenzo Vela è costituita dall'insieme delle collezioni private di Vincenzo, Spartaco e Lorenzo Vela, frutto di loro acquisizioni in occasione di mostre, di scambi tra artisti e di doni ricevuti da colleghi e amici, e di probabili commissioni dirette impartite a pittori da loro frequentati. La quadreria è contraddistinta in prevalenza da opere del secondo Ottocento lombardo e piemontese e documenta, a differenza di altre quadrerie nate come status symbol, il gusto di una famiglia di modeste origini, assurta a un livello economico ragguardevole e a un notevole rango sociale.

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Lo scultore Vincenzo Vela si orientò principalmente verso paesaggi e scene di genere, incentrate sulla figura femminile. Troviamo inoltre opere di autori come lui impegnati nelle imprese risorgimentali, probabilmente frutti di scambi tra colleghi. Tra le opere più interessanti vanno segnalati dipinti di Gaetano Fasanotti (1831-1882), Ernesto Allason (1822-1869), Leone Eydoux (1829-1875), Domenico (1815-1878) e Gerolamo (1827-1890) Induno, Enrico Gamba (1825-1909), Giuseppe Bertini (1825-1898) e Pierre (Henri Theodore) Tetar van Elven 1828-1908).

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Di stampo verista anche il nucleo di paesaggi collezionati da Lorenzo, tra cui opere di Ambrogio Preda (1839-1906), Luigi Scrosati (1814-1869) e Giuseppe Landriani (1824-1894). Anche Lorenzo predilesse la figura femminile, declinata da Eleuterio Pagliano (1826-1903), Bartolomeo Giuliano (1825-1909), Enrico Faruffini (1833-1869) e Mosé Bianchi (1840-1904).

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Al gusto di Spartaco sono da ascrivere invece dipinti di area milanese, provenienti dall'ambiente della Famiglia Artistica e della Società Promotrice, di tenore postscapigliato, al quale si avvicinò lo stesso Spartaco. Tra tutti spicca il dipinto Pesaggio con pecore di Giovanni Segantini (1858-1899) amico del Ticinese, ma vanno segnalati anche dipinti di Eugenio Spreafico (1856-1919), ispirato al naturalismo di FiIippo Carcano, e i ritratti femminili, da intendere come "studi di carattere", che attirarono l'interesse del pittore: si pensi alle teste di Pio Sanquirico (1847-1900) e di Franceso Fiocchi (1856-1936), entrambi, come Spartaco, allievi di Giuseppe Bertini (1825-1898).

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