I bozzetti: la verifica delle idee

Vincenzo Vela
Elvezia
1853 / gesso patinato
Vincenzo Vela, Elvezia, 1853 / gesso patinato

Tutti i monumenti più importanti usciti dall'atelier dello scultore constano di un bozzetto, talvolta comprendente la statua e il basamento. I bozzetti del Vela - contrariamente, ad esempio, a quelli del Canova, eseguiti di getto quale sintesi del primo immediato impulso creativo - denunciano, anche nelle piccolissime proporzioni, un grado avanzato di finitezza. Le ragioni si ritrovano nella poetica del vero operante già in questo stadio della genesi dell'opera e nell'esigenza di convincere il committente della plausibilità delle scelte adottate.
Il bozzetto può via via trattenere la prima idea dell'autore, esserne già una dettagliata esecuzione, oppure registrare il gioco delle varianti, costituendo così tali "operette" di Vincenzo Vela un interessantissimo osservatorio sul modo di lavorare e di elaborare i differenti stimoli da parte dello scultore.

Vincenzo Vela
Monumento a Camillo Benso conte di Cavour
1863 / terracotta e gesso patinati
Vincenzo Vela, Monumento a Camillo Benso conte di Cavour, 1863 / terracotta e gesso patinati

Una cura particolare lo scultore rivolge ai bozzetti presentati in concorso, com'è il caso documentato - e notevole per gli strascichi che ebbe - del Monumento a Cavour per la città di Torino, approntato dal Vela in due versioni, entrambe in mostra. Qui l'artista si rivela innovatore sia nella tipologia - al punto da proporre un monumento a fontana (n. 1 ) - sia nell'iconografia risorgimentale, con le allegorie declinate in modi non soltanto convenzionali. Fu uno scacco bruciante per lo scultore ticinese, il più accreditato nella Torino di quegli anni, non aggiudicarsi il monumento da lui fortemente inseguito e studiato a fondo come testimoniano al meglio i due bozzetti conservati, qui esposti, e i numerosi disegni.

Vincenzo Vela
Monumento a Vittorio Alfieri
1854 / gesso
Vincenzo Vela, Monumento a Vittorio Alfieri, 1854 / gesso

Il Vela partecipa con tale bozzetto al concorso bandito dalla città di Asti per celebrare il poeta tragico Vittorio Alfieri, astigiano illustre (1749-1803). Da poco trasferitosi nel Piemonte, il giovane scultore ticinese non lascia sfuggire l'occasione per farsi conoscere con un monumento pubblico di indubbia risonanza. Egli articola l'opera, studiata anche tramite alcuni disegni, su due livelli, quello superiore col ritratto romantico, a tutta figura, dell'Alfieri, e quello inferiore con le due figure allegoriche, particolarmente intrigante la Tragedia, tutta ammantata e armata di pugnale, affiancata dal Piemonte, rara allegoria maschile. 

Il bozzetto per una statua dell'Elvezia venne ideato dal Vela per la piazza antistante Palazzo Federale, ma non venne mai realizzato, ufficialmente per motivi finanziari, in realtà invece per ragioni "ideologiche" e perché ritenuto iconograficamente troppo ardito. Il bozzetto infatti ci presenta una Elvezia combattiva e rivoluzionaria, la quale, ergendosi su uno sperone di roccia che rappresenta lo Stato federale costituto dai vari Cantoni, brandisce fiera la bandiera elvetica, sulla quale svetta il berretto di Gugliemo Tell, mentre col piede sinistro calpesta gli emblemi della tirannia regale.

0417-5 Elvezia_xs
0417-6 Carlo Alberto
https://www.museo-vela.ch/content/vela/it/home/sammlungen/die-glyptothek/probe-aufs-exempel--die-bozzetti.html